Gli Oli e Grassi Vegetali: Impariamo a leggere le etichette!

Gli OLI e GRASSI VEGETALI! Impariamo a leggere le etichette!

Questo è il secondo articolo sull’importanza di (saper) leggere le etichette alimentari!

Abbiamo già parlato di un ingrediente dannosissimo: lo ZUCCHERO.

Nella sezione Vegan for beginners inoltre vi suggerisco delle sane alternative agli ingredienti cattivi sempre più presenti nei prodotti che acquistiamo.

Affrontiamo ora un altro ingrediente insidioso che leggiamo spesso nelle etichette:

OLI e GRASSI VEGETALI!

COSA SONO?

La dicitura “oli e grassi vegetali” genera molta confusione nel consumatore perché è una definizione generica: può comprendere qualsiasi olio o grasso purché vegetale, ma in questo caso “vegetale” non è sinonimo di “naturale”.

Vi sono due tipologie di oli e grassi vegetali: idrogenati e non idrogenati.

  • Idrogenati significa che sono state utilizzate delle tecniche artificiali/chimiche per dare all’olio/grasso la consistenza necessaria per la lavorazione alimentare.
  • Non idrogenati sono idrogenati di natura, non hanno quindi bisogno di essere sottoposti ad ulteriori procedure per essere utilizzati. Sono quindi naturalmente saturi, ma questo NON significa che siano “ amici” della nostra salute.

IN QUALI PRODOTTI SONO CONTENUTI?

Purtroppo questi oli sono contenuti in tantissimi prodotti da forno sia dolci che salati: biscotti (secondo il Fatto alimentare è contenuto nel 94% delle confezioni) merendine, crackers, fette biscottate, pane confezionato, creme spalmabili,snack, gelati.

E’ quindi contenuto anche in moltissimi prodotti per bambini, pensate che una famosa marca dei biscotti che si danno ai bambini sin dai primi mesi di vita contiene l’olio di palma! Bisogna fare attenzione anche con i prodotti a marchio bio! E’ bene leggere sempre le etichette e non fermarsi alle apparenze.

UN ESEMPIO DI OLI e GRASSI VEGETALI?

barquette de margarine,végétale

L’esempio più comune di “grassi idrogenati” è la margarina.

Agli oli e grassi “non idrogenati” appartengono invece i diffusissimi “oli tropicali”: in primis olio di palma/palmiti, dannoso perchè contiene anche più del 50% di grassi saturi. Viene usato non solo nell’industria alimentare, ma anche nella cosmesi e nei prodotti per la casa.

GLI OLI E I GRASSI VEGETALI SONO DANNOSI PER LA SALUTE?

Nei grassi “idrogenati” il procedimento chimico per trattare la materia prima produce la possibile presenza di “acidi grassi trans” (TFA) che sono deleteri per il nostro organismo.

Le prove raccolte in molti studi sull’uomo indicano che i TFA, come gli acidi grassi saturi, determinano un aumento dei livelli di colesterolo LDL (o cattivo) nel sangue incrementando così il rischio di malattia coronarica. Pensate che nel 2002 l’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti raccomandò la totale eliminazione dalla dieta degli acidi grassi trans.

Gli oli e grassi vegetali “non idrogenati” sono forse leggermente migliori dei fratelli “idrogenati” ma appartengono tutti e due alla categoria di ingredienti dannosi per il nostro corpo.

SONO DANNOSI ANCHE PER L’AMBIENTE?

Purtroppo sì, l’olio di palma (tra i più utilizzati) è responsabile della devastazione che sta avvenendo nei luoghi dai quali proviene.

L’olio di palma è prodotto nei Paesi tropicali e viene ricavato dai frutti della palma da olio. L’equivalente di oltre 300 campi da calcio di foresta pluviale viene distrutto ogni ora nel Sud-Est asiatico per fare spazio alle piantagioni di palma tropicale.

L’uso sconsiderato di questo olio provoca la morte di più di 50 oranghi a settimana per la distruzione del loro habitat naturale, con un tasso di deforestazione insostenibile nel lungo termine.

E non solo oranghi, anche elefanti, tigri e rinoceronti, tutte specie ridotte a poche centinaia di esemplari in una manciata di decenni a causa dell’ olio di palma!

Date palm tree in front of blue sky

QUALI OLI VEGETALI SONO SICURI?

Ci sono oli vegetali “sicuri” che possono essere consumati senza alcun timore, sia per noi che per i nostri bambini, ecco una lista:

  • Olio di Cartamo
  • Olio di Girasole
  • Olio di germe di Grano
  • Olio extra vergine d’ Oliva
  • Olio di Sesamo
  • Olio di Soia
  • Olio di Arachidi
  • Olio di cocco

Ci sono inoltre sempre più marche che prendono le distanze dagli oli dannosi dichiarandosi completamente “palm oil free”, come ad esempio ALCE NERO e la linea Viviverde della Coop.

UNA BUONA NOVITA’ PER NOI CONSUM-ATTORI

E’ entrato in vigore il 12 dicembre 2014 un regolamento che sancisce l’obbligo di specificare che tipo di olio/grasso vegetale è presente nell’alimento (per esempio: olio di colza, olio di girasole, olio di mais, olio di palma ecc.). Se trattasi di miscela di oli deve essere presente la dicitura “in proporzione variabile” accompagnata dall’elenco degli oli.

Anche se le disposizioni relative alla dichiarazione nutrizionale sono applicabili a partire dal 13 dicembre 2016, molte aziende hanno preferito anticipare ed hanno già migliorato le loro etichette.

UN CONSIGLIO?

Prima di tutto di AUTOPRODUCIAMO più cose possibili a casa! Questo è l’unico modo per sapere esattamente cosa c’è nel cibo che mangiamo, com’è stato fatto, e con che tipo di energia.

E poi, un consiglio che non mi stancherò mai di ripetere: alleniamo il nostro senso critico!

Imparare a pensare con la propria testa e non con quella altrui! Questa ” attitudine” fa di tutti noi degli esseri umani più felici! Solo così possiamo accrescere la nostra capacità di scelta e la nostra autonomia per sfilarci dalla terribile logica del “se lo fanno tutti allora è giusto“.

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