I Tè Giapponesi

 Al di là della nota Cerimonia del tè, possiamo dire di conoscere i tipi di tè giapponesi? A seguire qualche indicazione che ci farà capire la loro peculiarità e ci riserverà sorprese
Di Valeria Gatti

I tè giapponesi

L’origine dei tè giapponesi

L’uso di bere il tè, anche se è più o meno comune in tutto il mondo, ha avuto origine in Oriente, inizialmente in Cina, successivamente in Giappone. I giapponesi hanno iniziato a consumare tè molto presto. Siamo infatti nell’anno 729 d.C. quando l’imperatore Shomu si dice che avesse invitato un importante monaco buddista a prendere il tè presso il suo palazzo. Quattro secoli dopo questo evento, la pianta del tè si coltivava già in tutto il Giappone. Uji, un distretto vicino all’antica città di Kyoto, è stata la prima regione di produzione del tè in Giappone. Da questa regione provengono due tra i tè giapponesi più famosi, il Gyokuro e il Matcha. Più tardi si è iniziato a piantare il tè anche nella prefettura di Shizuokai e nelle regioni attorno.

 Particolarità dei tè giapponesi

I tè giapponesi sono da subito considerati dalla popolazione locale come una vera e propria medicina, ottimi rimedi per mantenersi in salute.  La cerimonia del tè, il famoso Cha-No-Yu, ha origine intorno al 1500. I tè giapponesi però, anche al giorno d’oggi, non rappresentano solo la materia prima di un rito, bensì sono una sana abitudine, da consumarsi dopo ogni pasto principale: ogni giapponese che si rispetti beve come minimo una tazza di tè verde al giorno. La cosa più curiosa è che i diversi tè giapponesi vengono prodotti dalla stessa pianta, ciò che cambia è solo il tipo di lavorazione delle foglie. Un tempo la lavorazione dei tè giapponesi veniva svolta a mano, da esperti maestri giapponesi del tè; oggi invece è meccanizzata, anche se viene conserva la massima cura ed attenzione nel procedimento, come in quella tradizionale. In Giappone si produce esclusivamente tè verde, che subisce un particolare trattamento, ovvero la cottura a vapore; la cottura a vapore viene applicata a tutti i tè giapponesi subito dopo la raccolta, così da bloccarne la fermentazione.

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I tè giapponesi quanti sono?

I tè giapponesi sono dei tè verdi: nella lingua giapponese infatti con la parola “ocha” お茶, si intende “tè verde”. I campi giapponesi coltivati a tè sono un vero spettacolo per gli occhi, sono cespugli bassi di un verde brillante che formano un paesaggio fatto di tante onde morbide e delicate.

I principali tipi di tè giapponesi sono:

  • il Sencha, il tè più comune e diffuso tra i giapponesi, ad alto contenuto di polifenoli e dall’aroma inconfondibile, viene cotto a vapore, asciugato e lavorato in foglie arrotolate come aghi sottili. Se le foglie non vengono stirate ma arricciate, si ha il Tamaryokucha, dal sapore molto fresco.
  • il Bancha, ha una lavorazione simile al Sencha, solo che ne vengono utilizzate le foglie più grandi e adulte, il sapore è leggermente più amarognolo.
  • l’Houjicha, simile al Bancha, riceve, a differenza di quest’ultimo, una lieve tostatura che conferisce un colore dorato alla bevanda e un aroma deciso.
  • il Gyokuro, un tè giapponese fra i più preziosi, quello delle grandi occasioni, chiamato anche “rugiada preziosa“: è un tè ricco di clorofilla, grazie alla lavorazione, dall’inconfondibile colore verde brillante e dal sapore dolciastro.
  • il Tencha è prodotto con lo stesso metodo del Gyokuro e ha un profumo particolare ed un colore verde scuro brillante. Dal Tencha viene fatto, macinandolo finemente, il tè Mat-cha.
  • il Kukicha, il tè fatto con i gambi della pianta, ha un retrogusto affumicato e un colore marrone dovuti alla tostatura. Ottimo tè verde per le diete, in quanto ha un basso contenuto di teina.
  • il Genmaicha è il tè tipico delle colazioni giapponesi, miscelato con riso integrale tostato e chicchi di riso soffiati, molto gustoso e dal colore marrone chiaro.
  • il Kokeicha è un tè verde in polvere molto fine, che subisce una particolare lavorazione a vapore, un gusto deciso e che ricorda le alghe marine.
  • il Mat-Cha è il famoso tè della cerimonia giapponese Cha-No-Yu. Le sue foglie crescono all’ombra, vengono poi cotte al vapore e asciugate, tagliate in pezzi piccolissimi e ridotte in polvere finissima da una grande ruota di pietra.

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