Di Carla Sale Musio
“L’uomo è l’animale più ammalato sulla terra; nessun altro animale ha violato così tanto le leggi dell’alimentazione quanto l’uomo; nessun altro animale mangia scorrettamente quanto l’uomo.”
Arnold Ehret
Ci hanno insegnato che per vivere bene e in salute è necessario nutrirsi in modo equilibrato, sano e regolare ma, se osserviamo il nostro stile di vita, vediamo che l’alimentazione oggi non è più uno strumento al servizio della sopravvivenza.
Mangiare è diventato:
- un’opportunità per incontrarsi,
- un modo per allentare le tensioni,
- l’occasione per fare festa,
- un antidepressivo,
- il momento in cui raccontare e raccontarsi,
- un tempo dedicato a se stessi,
- una pausa che permette di riordinare le idee e di riflettere,
- un mezzo per scambiare l’affetto…
Mangiare è diventata un’abitudine dannosa che ci allontana sempre di più dall’ascolto del nostro organismo e delle sue reali necessità.
DROGHE LEGALI Chiamiamo droghe, tutte le sostanze che avvelenano il corpo causando dipendenza. E, a ben guardare, la maggior parte degli alimenti in commercio possiede i requisiti necessari per essere annoverata proprio tra questo tipo di sostanze.L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce sostanze stupefacenti le sostanze che provocano nell’organismo:
- tolleranza, cioè la capacità di sopportarne la tossicità in dosi gradualmente sempre più elevate
- assuefazione, cioè il degradare dell’effetto, fisico e psichico, e la conseguente necessità di aumentarne costantemente le dosi
- dipendenza, cioè la necessità di introdurre costantemente tali sostanze per evitare crisi di astinenza
- dipendenza fisica che riguarda le alterazioni del funzionamento biologico
- dipendenza psichica che riguarda le alterazioni dello stato psichico e comportamentale
- osservare con attenzione il proprio modo di mangiare
- intervenire per modificarlo come se si trattasse di una tossicodipendenza
- prevedere e gestire le inevitabili crisi e il boicottaggio che la scimmia della dipendenza scatena nella mente e nel corpo quando si cerca, anche solo per un momento, di programmare una riduzione
- monitorare i pensieri che imbrogliano continuamente la coscienza per giustificare e permettere la bulimia e la compulsione alimentare.
E’ indispensabile agire con determinazione ma con gradualità:
- individuando le fonti di informazione attendibili e non strumentalizzate da interessi economici
- imparando a sostituire le sostanze tossiche con altre, meno tossiche e progressivamente sempre più sane
- aggirando le problematiche dell’astinenza con cibi/metadone opportunamente preparati per gestire i momenti critici
- ripristinando progressivamente le condizioni necessarie al benessere naturale e alla salute del corpo.